Vediamo nel dettaglio cos’è, come si manifesta e come può essere trattato l’alluce valgo, con qualche consiglio per la fase post operatoria.
Oltre la metà della popolazione femminile soffre di metatarsalgia da alluce valgo. Si tratta di una patologia particolarmente fastidiosa perché può rendere complicato indossare le scarpe e camminare.
L’alluce valgo è una delle patologie più diffuse a carico del piede. Chi maggiormente soffre di alluce valgo è la donna (dieci volte più dell’uomo). Questo disturbo è caratterizzato dalla deviazione laterale del primo dito del piede (l’alluce, appunto) che si presenta inclinato nella direzione delle altre dita dando origine alla caratteristica sporgenza mediale del primo metatarso, la cosiddetta “cipolla”.
L’autodiagnosi non può certo sostituire la visita specialistica, tuttavia se si nota l’articolazione del primo metatarso che:
- comincia a essere evidente sporgendo medialmente [cipolla];
- presenta esternamente un arrossamento locale della pelle;
- deforma le scarpe che utilizzi proprio alla base dell’alluce,
è molto probabile che sia l’inizio di un alluce valgo.
È altrettanto tipico il dolore a livello della cosiddetta “cipolla”, la sporgenza che crea il metatarso con la sua “borsa”, sporgendo medialmente.
PERCHÉ SI FORMA L’ALLUCE VALGO?
Le cause possono essere primarie o secondarie:
Cause primarie o congenite sono dovute alla predisposizione ereditaria;
Cause secondarie o acquisite, possono essere dovute ad alterazioni biomeccaniche del retropiede e della caviglia, ad instabilità dell’ avampiede ed all’ uso di calzature inadeguate. Il conflitto con la calzatura provoca l’ infiammazione dell’ articolazione che è la causa principale dell’ insorgenza di dolore e difficoltà nel camminare.
TRATTAMENTO
Se non adeguatamente curato, il disturbo può ripercuotersi sul resto del corpo: i piedi, infatti sono molto importanti per il benessere e l’equilibrio fisico generale. Nelle forme iniziali può essere utile modificare il proprio stile di vita utilizzando calzature adeguate. Nelle fasi acute (borsite) possono essere utilizzati gli antinfiammatori non steroidei ed i corticosteroidi. Nelle forme evolute è necessario l’ intervento chirurgico dopo l’attenta valutazione da parte dello specialista.
LA GINNASTICA POST OPERATORIA
Fondamentale, dopo l’intervento chirurgico, è eseguire un buon programma di rieducazione motoria che gli specialisti consigliano di intraprendere almeno 30 giorni dopo l’operazione. Questa fase è molto importante per almeno due motivi: diminuire la rigidità articolare del primo dito, e far sì che il piede riprenda le sue funzioni.
Per un recupero corretto è necessario rivolgersi a un professionista del settore, tenendo presenti le prescrizioni dell’ortopedico di riferimento. Una serie di esercizi da fare con un esperto del movimento umano, altri da ripetere a casa, saranno fondamentali per riprendere lo schema del passo e tornare a camminare in tempi rapidi.
NOTA: Togliersi le scarpe e camminare nella sabbia sulla spiaggia è consigliato per recuperare la funzionalità del piede. Questo non solo massaggia i piedi, ma rafforza le dita e per il piede il ricondizionamento generale.